Milano / L’era del tossico

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Il termine “tossico“, da un secolo all’altro, sembra aver cambiato significato. Dal senso letterale riguardante i paradisi artificiali, si è passati al senso metaforico. Una nuova sostanza, si è insinuata tra gli esseri, tra gli interstizi del mondo, tra le parole e le cose, e parla della nostra fragilità e della nostra angoscia. Tossico è ciò che avvelena la nostra vita, sottoposta a discorsi che ci prendono. Gli inizi della tossicità si trovano nei tormenti di Törless, l’eroe di Musil, ma anche nel mal d’amore di cui soffre Emma, ​​l’eroina di Flaubert, come avvelenata dal suo stesso godimento. Per esplorare questa nuova arroganza, Clotilde Leguil dimostra con Lacan la dimensione tossica del Super-Io contemporaneo e la caparbietà del godimento quando dimentica il desiderio.